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Pamela senza filtri: come un’icona di 57 anni sfida gli standard di bellezza – e vince

È di nuovo in copertina. Ma stavolta senza strati di trucco, senza Photoshop, senza il bisogno di piacere a tutti. Pamela Anderson, attrice 57enne e simbolo di un’intera generazione, appare nell’ultima edizione di Harper’s Bazaar con il viso completamente al naturale — e un manifesto potente: «Non voglio somigliare a nessuno. Voglio solo essere me stessa».

È di nuovo in copertina. Ma stavolta senza strati di trucco, senza Photoshop, senza il bisogno di piacere a tutti. Pamela Anderson, attrice 57enne e simbolo di un’intera generazione, appare nell’ultima edizione di Harper’s Bazaar con il viso completamente al naturale — e un manifesto potente:
«Non voglio somigliare a nessuno. Voglio solo essere me stessa».

E suona forte. Attuale. Liberatorio.

Mentre i filtri smussano i volti su Instagram e l’intelligenza artificiale trasforma i selfie in bambole digitali, Pamela calca il red carpet con il volto pulito e lo sguardo aperto. Non è una moda passeggera. È una dichiarazione — ed è fonte di ispirazione per tutte noi.

«Le persone stanno diventando noiose. Tutti uguali. Io sono sempre stata una ribelle»,
dice nell’intervista. Le sue parole sono uno schiaffo simbolico a un’industria che per decenni ha imposto alle donne come dovrebbero apparire.
Forse la frase più potente dell’intervista è questa:
«Questo è ciò che ho. Ed è una vera felicità».
Si tratta di accettazione. Non quella che si compra in un salone o si ottiene con una crema miracolosa. Ma quella che nasce dentro. Pamela ha fatto questo percorso in pubblico, senza nascondersi.

La sua filosofia è semplice: il confronto è una trappola. La libertà è uscirne, alzare la testa, mettere via il pennello del fondotinta e dire al mondo: eccomi, sono così.

Quest’estate la vedremo sul grande schermo nella commedia Una pallottola spuntata, accanto a Liam Neeson. Ma il ritorno al cinema non è per la fama — è per se stessa.

«Ogni film a cui partecipo guarisce una parte diversa di me»,
confessa. Forse è questa la motivazione più autentica per creare.
Ama vivere in quello che lei chiama “spazio creativo”: leggere poesia, ascoltare musica, recitare. Senza rumore, senza hype, senza dover dimostrare nulla a nessuno. Solo vivere. Solo essere.

Un tempo la chiamavano sex symbol.
Oggi è simbolo di libertà. Non fa discorsi altisonanti sul body positivity — lo vive, punto. Non chiede amore — esprime autosufficienza.
E in questo, ispira donne in tutto il mondo.
Perché nell’era delle illusioni, l’autenticità è la vera rivoluzione.

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